venerdì 4 gennaio 2013

L’Essenza del tutto

Riassumendo possiamo dire che il Sé superiore scaturisce dal Verbo essere, che include anche il “non essere”, quindi la dualità di ciò che è unico, il senso del controsenso, la presenza dell’assenza, ma soprattutto l’Autoghenes stesso del pensiero creativo sia superiore che inferiore.

Come Essenza c’è dunque la luce pura che non ha origine in nessun luogo perché i “luoghi” risiedono in essa, e l’unico modo per prenderne coscienza è quello di avere l’illusione di non farne parte, uscendo quindi dal suo proprio schema Logoico di realtà per cercarla, scoprirla e riconoscerla come se fosse un entità separata.

Questa luce viene spesso anche detta il “fuoco cosmico”, un fuoco che “arde” in tutte le “sfere” della creazione, che arde nello spirito e che È spirito, è il fuoco dello “Spirito Santo” creatore dell’universo a noi manifesto, il fuoco della “Kundalini” che attraversa i Chakra fino ad esplodere nuovamente nel “contatto” con la pura essenza di Sé. È un fuoco che regna nei vari “raggi” planetari, il fuoco che fa ardere il roveto che parla a Mosè.

Troviamo moltissime definizioni di questa luce, di questo fuoco benefico ma anche distruttivo, che cela questa sua potenza proprio per poter continuare ad esistere, che è ovunque ci sia l’’unione tra la Consistenza, l’Essenza e la Presenza. Quindi non un’entità distinta ma semplicemente lo “stato” di tale Presenza dell’Essenza nella Consistenza.

Sentirsi in questo fuoco, provare questa luce all’interno, equivale ad essere la tigre ma con la coscienza “umano-divina” più elevata, è il massimo che possiamo fare, altrimenti nella luce ci perdiamo, nel fuoco diveniamo fuoco, perdendo per sempre le bellezze dell’illusione di questo meraviglioso mondo.

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